E’ notevolmente allarmante la notizia che giunge
dall’Espad, il progetto d’indagini scolastiche
su alcool e droga che riguarda gli studenti europei. Stando
ai risultati di questa ricerca, infatti, il 10 per cento
dei sedicenni italiani fa uso di sedativi e tranquillanti
senza prescrizione medica e la percentuale femminile è
doppia rispetto a quella maschile. Sono soprattutto le
ragazzine ad essere vittime di questo tipo di problematica.
Per quanto riguarda il nostro Paese l’indagine è
stata svolta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di
Pisa su un campione di circa 10 mila studenti, rilevando
che la tendenza è decisamente in aumento e sta
raggiungendo il picco dell’11 per cento, già
raggiunto negli anni Novanta. Il 4 per cento dei ragazzi
italiani, inoltre, confessa che molto spesso utilizza
alcol per ingerire questi farmaci e aumentare una fittizia
sensazione di “sballo”o presunto benessere.
Nulla di più incosciente e letale per i nostri
giovani che, ignari forse dei mortali risvolti di queste
abitudini, portano alle estreme conseguenze dei comportamenti
già sbagliati in partenza. Relativamente al consumo
d’alcol, invece, il paese segna un aumento delle
“giovani consumatrici” più che dei
consumatori in genere: si è passati dal 35 per
cento, nel 1995, al 42 per cento di oggi. Giovani donne
che bevono e si drogano, come e più dei coetanei
di sesso maschile: molto spesso lo si fa tutti insieme,
per fare gruppo, identificarsi in un’identità
collettiva o semplicemente per disinibirsi. Relativamente
al consumo specifico di sostanze illecite e stupefacenti,
il nostro Paese si classifica al tredicesimo posto, con
il 25 per cento di giovani che confessano di averne fatto
uso. La droga maggiormente utilizzata è la cannabis,
ma il 7 per cento dichiara di aver fatto uso anche d’ecstasy,
cocaina e anfetamine. Il quadro della situazione non è
certamente rassicurante e implica una riflessione delle
famiglie, della scuola e di tutte le istituzioni: siamo
di fronte, senza alcun dubbio, a una vera e propria emergenza
sociale, che è spia di un malessere da non sottovalutare
e da affrontare con le giuste modalità. La nostra
associazione ha sempre posto i giovani e le difficoltà
psicologiche che incontrano durante la loro crescita tra
le priorità da seguire, richiamando l’attenzione
sul ruolo fondamentale che ricoprono la famiglia, in primo
luogo, ma anche il mondo della scuola, quello dello sport
e quello del volontariato. Tante, purtroppo, sono le deviazioni
che i nostri ragazzi trovano sul proprio cammino, spesso
senza una giusta guida in grado di aiutarli. Per questo
arrivano conseguenze di cui, il più delle volte,
i genitori sono all’oscuro. Recuperiamo in primo
luogo il dialogo con i nostri figli, dedichiamoci con
più attenzione alle richieste che ci rivolgono:
certi comportamenti, a volte, sono vere e proprie richieste
d’aiuto. Riflettiamo su questo. Anche il mondo della
scuola, dello sport e del volontariato devono fare la
loro parte: un sacerdote, un parroco, il presidente di
un associazione possono diventare preziose figure di riferimento
per giovani menti in cerca di ideali. Serve uno sforzo
collettivo, una sinergia, un insieme di idee: i nostri
ragazzi rappresentano il mondo di domani, perciò
vanno aiutati a crescere in modo sereno ed equilibrato. |