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BOMBE
MOLOTOV E ARMI: FERMATI 50 FRA KOSOVARI E MACEDONI
Blitz della
Procura a Pisa, dopo una maxirissa scoppiata nel centro
di Coltano
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Una
maxirissa fra nomadi, apparentemente per futili motivi,
conclusasi con cinque persone ferite a bastonate e coltellate;
le indagini di rito e la scoperta che, in realtà,
potrebbe trattarsi di ben altro, con la sospetta esistenza
di traffici illeciti sul territorio che vedrebbero coinvolti
gruppi kosovari e macedoni. E’ questo il quadro emerso
dall’azione dalla Procura di Pisa, a seguito degli
scontri avvenuti a Coltano, tra Pisa e Livorno. I blitz
effettuati in tre diversi posti dalle forze dell’ordine
hanno portato al ritrovamento di bombe molotov e armi (pistole,
bastoni, spade, coltelli) e all’identificazione di
cinquanta uomini, fra i venti e i sessant’anni, ventidue
macedoni e ventotto kosovari: per loro si parla di quasi
una trentina fra fermi e arresti. Gli animi erano così
accesi che, per evitare nuove possibilità di conflitto
fra le due etnie rivali, è stato necessario separarle
anche fisicamente: così i macedoni sono stati ospitati
in questura, in via Lalli, mentre i kosovari hanno trovato
posto nella caserma di via San Francesco. Nella casa di
Marina,uno dei tre posti dove è scattato il blitz,
la polizia ha sequestrato due pistole e undici bottiglie
molotov pronte all’uso; un’altra arma, (una
scacciacani), è stata trovata nella casa di Gello.
Nel campo e nelle tre case sarebbero stati poi sequestrati
bastoni, mazze da baseball, coltelli e perfino sciabole,
di quelle che in genere vengono appese ai muri e in dotazione
alle forze armate, possibile provento di furto. Un po’
troppo per non sospettare la messa in piedi di una vera
e propria organizzazione criminale con altri scopi. |
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