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DECRETO SICUREZZA: L’ENNESIMO BLUFF ALL’ITALIANA
Appena 177 i rumeni espulsi negli ultimi
15 giorni: sembrava dovessero essere migliaia.
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Lo avevamo detto. Anzi, sarebbe più esatto dire che
lo avevamo temuto. Il tanto sbandierato decreto - sicurezza
emanato qualche settimana fa dal Governo dopo la barbara
uccisione di Giovanna Reggiani per mano di un giovane rumeno
di 24 anni, che avrebbe dovuto garantire maggiori poteri
in materia di espulsione dal nostro Paese per i cittadini
comunitari ritenuti socialmente pericolosi, si sta rivelando
l’ennesimo bluff all’italiana. Un copione ormai
consolidato: un crimine efferato, un’ondata di indignazione
popolare, lo sdegno dei politici che fanno a gara per dire
che bisogna cambiare e dare un giro di vite, una legge immediata,
e poi… il niente. Nei primi 15 giorni di operatività,
il decreto in questione ha comportato l’allontanamento
di 177 rumeni su tutto il territorio nazionale: anzi, per
dirla tutta, diversi di loro si trovano ancora da noi, ospiti
dei Cpt. Ripetiamo il numero: 177. A leggere i quotidiani,
nei giorni seguenti l’omicidio di Tor di Quinto, si
parlava di migliaia di casi. Niente da fare: anche stavolta
il caso è rientrato. Ci sono città come Venezia,
Reggio Calabria e Verona in cui è stato emanata una
sola ordinanza di espulsione: una. A Roma sono 11, a Milano
7, a Firenze 6, a Torino 2. Sì, avete capito bene.
Nella sola Lombardia i rumeni contabilizzati, secondo i
dati ufficiali, sono 7157. Qua non si tratta di accanirsi
contro un popolo: non c’è dubbio che la maggior
parte dei suoi componenti sia gente onesta e responsabile.
Il punto è che non sembra davvero esserci la volontà
di porre un freno a questo flusso migratorio indiscriminato,
che tanti problemi e degrado sociale sta portando in Italia,
anche per lo “zampino” messo, in modo sempre
più marcato, dalla criminalità organizzata.
A ognuno le proprie considerazioni. |
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COMMENTI |
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occidentale come fonte di princìpi universali e
irrinunciabili, contrastando, in nome di una comune tradizione
storica e culturale, ogni tentativo di costruire un'Europa
alternativa o contrapposta agli Stati Uniti. |
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impegnati a rifondare un nuovo europeismo che ritrovi
nell'ispirazione dei padri fondatori dell'unità
europea la sua vera identità e la forza di parlare
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in nome della condivisione dei valori e dei princìpi
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quali valori universali validi ovunque, tanto in Occidente
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come un crimine contro l'umanità, a privarlo
di ogni giustificazione o sostegno, a isolare tutte
le organizzazioni che attentano alla vita dei civili,
a contrastare ogni predicatore di odio. Siamo impegnati
a fornire pieno sostegno ai soldati e alle forze dell'ordine
che tutelano la nostra sicurezza, sul fronte interno
così come all'estero. |
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