|
|
UN "TEA PARTY" ALL'ITALIANA? PERCHE' NO!
di Stelio Bonsegna
|
(articolo
tratto da italia-politica.it) |
|
L'America,
riconosciuta da tutti come patria della più avanzata
Democrazia Liberale, ci sta dando degli ottimi insegnamenti.
Sta solo a noi saperli interpretare ed adattare alla
nostra sgangherata politica.
Sto parlando della novità dei TEA PARTY, movimenti
politici spontanei, che hanno rivoluzionato le ultime
elezioni americane di medio termine.
I Tea Party sono dei movimenti di pura ispirazione popolare.
Una iniziativa che nasce dal popolo, stanco delle dietrologie
politiche e giochi di potere dei partiti sulla loro
pelle, della costosa gestione dei partiti politici che
finiscono sempre ad essere succubi delle lobbys affaristiche
e soprattutto dello sperpero di denaro pubblico che
risulta derivante da questi intrallazzi.
Questo movimento, lontano dai partiti politici e dagli
interessi delle grandi lobby, mira esclusivamente all'interesse
del popolo del quale è genuina espressione, e
risponde così alla grande crisi ed alle deludenti
risposte di Obama e della sua amministrazione.
Nelle Ultime elezioni americane, questi Tea Party, hanno
affidato la loro rappresentanza a personaggi praticamente
sconosciuti, ma sicuri portatori dei loro principi,
i quali sono molto lontani da favori lobbistici.
I loro obiettivi, sono in linea di massima i seguenti:
a) Ridimensionare il potere dello stato.
b) Riduzione delle tasse.
c) Taglio alle spese.
d) Eliminazione del debito pubblico (In pratica si impedisce
allo stato di spendere denaro che non ha, come invece
ha fatto Obama con la riforma sanitaria).
e) Impedire l'aumento dei costi relativi all'energia,
anche opponendosi alla regolamentazione della compra-vendita
per incentivare la riduzione di CO2 (Cap and Trade).
In Italia, ora come ora, sarebbe impensabile la nascita
di Tea Party, ma nell'aria è sempre più
percepibile che gli italiani sono stufi di questa partitocrazia
confusionaria e lobbistica, incapace di ammodernare
ed adeguare ai tempi la Costituzione e soprattutto incapace
di ridurre i troppi costosi poteri dello stato centrale
e periferico, spesso conflittuali tra di loro.
Sarebbe auspicabile che anche gli Italiani apprendano
e facciano propri questi suggerimenti americani di Democrazia
Liberale e nascano anche in Italia, se non proprio con
lo stesso nome, dei comitati collegati tra loro e con
lo stesso scopo di alta democrazia.
Logicamente gli obiettivi saranno molto differenti da
quelli americani, ma sono quelli che vanno verso la
concretezza desiderata dal popolo italiano:
1) Riforma e adeguamento della costituzione (con norme
inerenti alla durata del mandato parlamentare, non oltre
3 legislature, per eliminare i politici di professione
e l'eliminazione del loro diritto al pensionamento privilegiato).
2) Riduzione delle tasse.
3) Taglio della spesa pubblica.
4) Riforma della Giustizia, ed introduzione di responsabilità
anche per i PM, come da vecchio referendum popolare
(oltre al ridimensionamento dei poteri del pubblico
ministero).
5) Riduzione del debito pubblico.
6) Un Federalismo vero e non virtuale.
7) Controllo serrato sull'immigrazione clandestina (che
appesantisce la nostra spesa pubblica per la sanità).
8) Una rapida privatizzazione e depoliticizzazione della
RAI (a cui si richiede una assoluta indipendenza dai
partiti politici). Oggi in Rai vi è troppa politica
e la gente è stufa di questa presenza arrogante.
9) Eliminazione delle Province, come da programma elettorale
del PDL.
Ma è importante per questi Tea Party all'italiana
farsi rappresentare da persone affidabili, coerenti
e immuni da sintomatologie idealiste della vecchia politica.
Soprattutto esenti da sintomi di voltagabbanismo.
I Tea Party all'italiana, non dovranno essere la "cospirazione"
ordita da certi potentati economici detronizzati e in
cerca di rivincita, non dovranno essere il mezzo attraverso
il quale, un partito politico in crisi profonda, cerca
di rifarsi una verginità.
Ma dovranno essere la legittima difesa della persona
umana attaccata da un potere occulto nella sua dignità,
dal ventre della madre al conto in banca.
Solo così l'Italia potrà riprendere respiro
e contare di più in una Europa che si allontana
sempre più dalla nostra attuale situazione statalista.
Quindi ben vengano i Tea Party all'italiana, male non
faranno al nostro Paese, e sicuramente metteranno un
pò di pepe in questa noiosa bolgia partitocratica,
purchè perseguano obiettivi concreti a portata
di popolo e non i fantasiosi obiettivi alla Beppe Grillo.
|
Segnala
ad un amico |
COMMENTA
L'ARTICOLO |
|
COMMENTI |
-
- -
|
|
|
|
|
 |
 |
Noi
siamo impegnati a riaffermare il valore della civiltà
occidentale come fonte di princìpi universali e
irrinunciabili, contrastando, in nome di una comune tradizione
storica e culturale, ogni tentativo di costruire un'Europa
alternativa o contrapposta agli Stati Uniti. |
|
 |
Siamo
impegnati a rifondare un nuovo europeismo che ritrovi
nell'ispirazione dei padri fondatori dell'unità
europea la sua vera identità e la forza di parlare
al cuore dei suoi cittadini. |
|
 |
Siamo
impegnati ad affermare il valore della famiglia quale
società naturale fondata sul matrimonio, da tenere
protetta e distinta da qualsiasi altra forma di unione
o legame. |
|
 |
Siamo
impegnati a promuovere l'integrazione degli immigrati
in nome della condivisione dei valori e dei princìpi
della nostra Costituzione, senza più accettare
che il diritto delle comunità prevalga su quello
degli individui che le compongono.
|
|
 |
Siamo
impegnati a sostenere il diritto alla vita, dal concepimento
alla morte naturale, a considerare il nascituro come
"qualcuno", titolare di diritti che devono
essere bilanciati con altri, e mai come "qualcosa"
facilmente sacrificabile per fini diversi. |
|
 |
Siamo
impegnati a diffondere la libertà e la democrazia
quali valori universali validi ovunque, tanto in Occidente
quanto in Oriente, a Nord come a Sud. Non è al
prezzo della schiavitù di molti che possono vivere
i privilegi di pochi. |
|
 |
Siamo
impegnati a riconfermare la distinzione fra Stato e
Chiesa, senza cedere al tentativo laicista di relegare
la dimensione religiosa solamente nella sfera del privato.
|
|
 |
Siamo
impegnati a fronteggiare ovunque il terrorismo, considerandolo
come un crimine contro l'umanità, a privarlo
di ogni giustificazione o sostegno, a isolare tutte
le organizzazioni che attentano alla vita dei civili,
a contrastare ogni predicatore di odio. Siamo impegnati
a fornire pieno sostegno ai soldati e alle forze dell'ordine
che tutelano la nostra sicurezza, sul fronte interno
così come all'estero. |
|
|
|
|
|
|