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DOVE I CRISTIANI SONO PERSEGUITATI
Il coraggio di scegliere: nel mondo 70
milioni di vittime nel nome della fede. Fin dall’inizio,
il cristianesimo ha subito persecuzioni, basti pensare
a Gesù ed ai primi apostoli come Paolo, Stefano,
Pietro, Giacomo... |
di
Alessandra Borghese
(articolo tratto da "Quotidiano.net")
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Fin dall’inizio, il cristianesimo ha subito persecuzioni,
basti pensare a Gesù ed ai primi apostoli come Paolo,
Stefano, Pietro, Giacomo... e i tanti martiri sterminati
dai vari imperatori romani, con Nerone in testa. Nel corso
dei secoli a seguire, il numero di martiri è diventato
una moltitudine con il culmine nel Novecento, il secolo
appena concluso. Purtroppo il XX secolo sarà storicamente
ricordato come uno dei periodi più neri per le brutalità
e il numero di martiri che ha lasciato.
E’ iniziato con lo sterminio dei cristiani in Armenia
e ha chiuso con l’annientamento dei cristiani in Sudan,
nel mezzo Nazismo, Stalinismo, Maoismo, oltre ad altre ideologie
demagogiche.
La rivoluzione messicana del 1917, la prima rivoluzione
socialista al mondo, che ha preceduto anche quella bolscevica,
ha distrutto chiese, profanato oggetti sacri, sterminato
preti.
La rivoluzione russa ha chiuso istituti, confiscato monasteri,
ucciso religiosi, torturato vescovi, deportato intere famiglie.
Molti di noi conoscono questa storia e la considerano parte
del passato. Altri sono rimasti attaccati alle persecuzioni
dell’Inquisizione cattolica considerando i cristiani
più come persecutori che perseguitati. Ma pochi osano
affermare che il Comunismo è riuscito ad uccidere
così tante persone in un giorno da comparare il numero
di vittime a tutto il periodo dell’Inquisizione.
Le minoranze cristiane in terre di frontiera, malgrado il
loro impegno per portare pace e solidarietà sono
sempre più in difficoltà. Dall’India
all’Iraq, dal Pakistan allo Zimbabwe la persecuzione
verso i cristiani, soprattutto cattolici, si sta intensificando
davanti ad un’opinione pubblica spesso disattenta
e poco interessata. Ancora oggi purtroppo migliaia di cristiani
vengono imprigionati, torturati, picchiati a volte anche
uccisi. Ma la notizia non conquista i titoli dei giornali.
Secondo una ricerca dell’Università di Oxford,
in duemila anni sono stati uccisi circa settanta milioni
di cristiani a causa della loro fede, di cui quarantacinque
milioni sono martiri del Novecento.
La popolazione mondiale è suddivisa in 2 miliardi
di cristiani (di cui più di un miliardo e mezzo sono
cattolici), un miliardo e seicentomila musulmani, 800 milioni
induisti, 360 milioni buddisti e 20 milioni ebrei, soltanto
50 milioni di persone si dicono atee.
La religione è il centro del nostro mondo e troppo
spesso dei conflitti che ne derivano, fondamentale sarà
quindi il modo in cui questi conflitti verranno risolti
nei prossimi anni.
La Chiesa continua ad essere impegnata in prima linea con
le sue opere di carità e solidarietà in ogni
parte del mondo. Il Papa non perde occasione per chiedere
dialogo e rispetto per le scelte religiose. Mentre la maggior
parte dei responsabili politici occidentali, all’insegna
del politically correct è intenta a far sgretolare
sempre più l’antico senso di appartenenza cristiana
che fino a poco tempo fa era vivo in Europa. Le élite
di potere culturale hanno fatto di tutto per far apparire
il cristianesimo come una scelta impraticabile con le esigenze
del mondo moderno.
Per loro la fede può esistere soltanto come un fatto
privato. Eppure chi ha fede sa bene che il cristianesimo
non è un’ideologia e neppure una filosofia,
ma un incontro con Gesù Cristo. Malgrado l’esclusione
culturale che il cristianesimo si trova spesso ad affrontare,
il carisma irresistibile del protagonista del Vangelo riesce
ancora a toccare i cuori e cambiare la vita di chi lo segue. |
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