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IL
VIDEOGIOCO SFASCIA-COPPIE: SALTANO 3 MATRIMONI SU 10 |
di
Daniela Uva
(articolo tratto da "Libero" - Giugno 2011)
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Si svegliano
al mattino e il loro primo pensiero è la sfida. Giocano
mentre sono al lavoro e poi, una volta rientrati a casa,
si buttano a capofitto sulla consolle. E così, senza
neanche rendersene conto, distruggono il proprio matrimonio.
La classica amante non c’entra nulla. Il terzo incomodo
adesso è una sorta di parallelepipedo di plastica,
che una volta attaccato alla corrente diventa una droga
in nome della quale si è pronti a tradire moglie
e figli.
Sono soprattutto gli uomini le vittime di una nuova forma
di dipendenza, subdola e allarmante quanto quella da gioco
d’azzardo: l’abuso di videogiochi. Un fenomeno
che non solo riduce drasticamente la produttività
sul lavoro, ma sta diventando fra le cause più frequenti
di separazione in Italia. L’Associazione avvocati
matrimonialisti calcola che circa il 30 per cento dei fallimenti
matrimoniali è dovuto all’uso eccessivo del
computer, fra social network e consolle.
«Abbiamo scoperto che la dipendenza da Playstation
sta progressivamente coinvolgendo insospettabili professionisti
quarantenni - spiega il presidente dell’Ami Gian Ettore
Gassani - . Persone che, completamente immerse nei videogiochi,
vengono del tutto meno ai doveri coniugali. Dal rapporto
con la moglie alla cura dei figli». Perché
questi novelli Peter Pan i propri ragazzi neanche li coinvolgono.
«Di solito giocano con persone della propria età
- prosegue Gassani -. Organizzano tornei con gli amici,
ma anche infinite sfide su internet».
PER MOLTI E' UN RIFUGIO IN MONDI ALTERNATIVI
E così, una volta rientrati a casa dopo il lavoro,
ignorano completamente il coniuge, fino a distruggere ogni
legame. «Tre matrimoni su dieci in Italia finiscono
per colpa di Facebook o per la dipendenza da videogiochi
- continua il legale -. I social network sono utilizzati
per cercare avventure extraconiugali, le consolle per rifugiarsi
in un mondo alternativo, che piano piano diventa quello
predominante. Negli ultimi cinque anni sono aumentati esponenzialmente
i casi di questo genere che arrivano davanti al giudice».
E non solo in Italia, visto che una recente ricerca condotta
dall’American academy of matrimonial lawyers mette
in rilievo come il 66 per cento degli avvocati matrimonialisti
americani imputi proprio ai videogiochi e a Facebook la
causa della maggior parte dei divorzi nel Paese. Dati confermati
dallo studio di MyVoucherCodes, secondo il quale negli Stati
Uniti una donna su cinque lascia il partner perché
stanca dell’uso smodato del pc.
«Come tutte le forme di dipendenza anche quella da
videogiochi rende chiaramente impossibile la vita di coppia,
perché distrugge la sintonia con il partner –
dice Anna Maria Bernardini de Pace, avvocato matrimonialista
– Negli ultimi anni l’aumento di questi casi
è stato progressivo. Anche se il fenomeno più
allarmante riguarda l’uso della cocaina: in Italia
sette coppie su dieci si lasciano per colpa della droga».
NEGLI USA C'E' L'OBBLIGO DI RIVOLGERSI AL TERAPEUTA
Così anche la psichiatria si è mobilitata
per affrontare il problema, classificando l’abuso
di videogiochi fra le più recenti forme di dipendenza.
«Sono sempre più numerose le coppie che si
rivolgono al terapeuta per uscire dal tunnel della consolle
- afferma Gassani -. Anche perché chiunque sia affetto
da dipendenza, e decida di non provare a curarsi, viene
sanzionato in modo pesante dal giudice. Gli psichiatri sono
concentrati soprattutto sugli uomini, visto che il fenomeno
è prettamente maschile ed è anche pericoloso
dal punto di vista sociale, dal momento che rischia di rendere
improduttivo il lavoro di professionisti che giocano purtroppo
anche in ufficio».
Ma anche le donne non sono immuni dal gioco. E benché
siano naturalmente poco attratte da Playstation e Wii, sono
sempre più schiave di azzardo e scommesse sportive.
«Succede soprattutto alle signore di mezza età
residenti al Centro-Nord – conclude il presidente
–. Anche in questi casi il matrimonio rischia di naufragare». |
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