|
|
L'EUROPA
STA PERDENDO LE RADICI E LE SUE IDENTITA' |
di
Lucia Bellaspiga
(articolo tratto da "L'Avvenire" - Gennaio 2011)
|
|
"Un
discorso non diplomatico ai diplomatici". Usa un gioco
di parole, il filosofo ed ex presidente del Senato Marcello
Pera, per riassumere il tono delle dichiarazioni di Benedetto
XVI. "Non contiene ne' consente ambiguita' spiega e
pone un aut aut: o l'Occidente si rende conto che sono in
corso due guerre di religione contro il cristianesimo e
provvede, o il mondo occidentale è perduto".
- Una guerra che sparge sangue in Paesi lontani, e un'altra
più strisciante in casa nostra...
Strisciante ma non meno tragica: a due secoli di distanza,
l'Europa riprende ad adorare la dea ragione e a riformare
i calendari, come ai tempi della Rivoluzione francese. Col
miraggio della stessa "liberte'" di allora, con
lo stesso scopo di sostituire il cristianesimo, e purtroppo
con gli stessi mezzi. La guerra interna è più
pericolosa, perche' questa alimenta l'altra.
- Il Papa infatti denuncia come proprio "gli atti
discriminatori contro i cristiani siano considerati meno
gravi" da parte dei governi.
L'Europa indebolisce se stessa e cosi' da' fiato ai suoi
nemici. Il rischio allora non e' solo di perdere le radici
(cosa che gia' sta accadendo), ma anche l'identita' e la
ragion d'essere: combattendo essa stessa una battaglia contro
il cristianesimo, non riconosce il pericolo che viene da
fuori.
- In un'Europa che si dice pluralista, molte legislazioni
tentano di imporre "pretesi nuovi diritti" laicisti,
contestando ai cristiani anche la possibilità di
non adeguarsi.
Benedetto XVI segnala una terribile contraddizione: l'Europa
proclama l'universalita' dei diritti umani e a parole li
difende, ma poi viola il primo dei diritti inalienabili,
che e' proprio quello di liberta' di coscienza e religiosa.
- L'Europa ma anche l'America...
Certamente, anzi, l'America sta diventando una grande Europa,
e l'Europa sta diventando un grande Belgio, o un grande
Canada, cioe' una terra spiritualmente desolata. Gli Stati
Uniti oggi corrono lo stesso nostro rischio, anche se li'
la societa' civile resiste meglio, sente ancora il richiamo
delle origini. Ma la rapida europeizzazione e' preoccupante
e l'intero Occidente non e' soltanto di fronte a una crisi,
la crisi economica che tutti vediamo, ma all'inizio di un
declino.
- Sempre in nome della tolleranza, molti Paesi bandiscono
feste e simboli cristiani, dal Crocifisso al Natale. Per
rispetto delle religioni, sopprimiamo la nostra...
Gli stessi Tg che mesi fa dissero "oggi per chi crede
e' Pasqua", diedero ampiamente conto del Ramadan.
Lo vede? La dea ragione e la riforma dei calendari. Ma menzionare
gli altri e cancellare se stessi e' il modo piu' suicida
di essere tolleranti: non ci si rende conto che la tolleranza
presuppone almeno due interlocutori, un noi e un loro, e
se cancelli noi restano solo gli altri. L'anno scorso al
Cairo Obama parlo' di "contributo dell'islam alla nascita
degli Stati Uniti": una bestialita' storica priva di
ogni fondamento.
- L'attacco ai nostri valori fondanti e alle radici
cristiane sembra provenire da piu' fronti.
Viene da sinistra come da destra. Ricordo solo che un anno
fa Fini e Granata firmarono un manifesto in cui sostenevano
le "origini pagane dell'Europa".
- C'e' un'intolleranza che nega persino l'obiezione
di coscienza e la liberta' di educazione.
Se il laicismo e' vissuto come una vera religione, se la
ragione degli uomini è una dea che tutto regola,
il medico o il docente che resiste si oppone a un dogma,
e per questo va annientato. Il Papa sta dando voce alle
minoranze e coraggio a tutti noi, ci dice che la battaglia
si puo' benissimo vincere, a patto di riconoscere con chiarezza
che cosa sta accadendo, ma sono desolato: questa chiarezza
la trovo in Benedetto XVI e in pochi altri personaggi della
cultura, ma molto poco nella classe politica e dell'informazione.
|
|
|
Segnala
ad un amico |
|
COMMENTI |
- - - |
|
|
|
|
|
 |
 |
Noi
siamo impegnati a riaffermare il valore della civiltà
occidentale come fonte di princìpi universali e
irrinunciabili, contrastando, in nome di una comune tradizione
storica e culturale, ogni tentativo di costruire un'Europa
alternativa o contrapposta agli Stati Uniti. |
|
 |
Siamo
impegnati a rifondare un nuovo europeismo che ritrovi
nell'ispirazione dei padri fondatori dell'unità
europea la sua vera identità e la forza di parlare
al cuore dei suoi cittadini. |
|
 |
Siamo
impegnati ad affermare il valore della famiglia quale
società naturale fondata sul matrimonio, da tenere
protetta e distinta da qualsiasi altra forma di unione
o legame. |
|
 |
Siamo
impegnati a promuovere l'integrazione degli immigrati
in nome della condivisione dei valori e dei princìpi
della nostra Costituzione, senza più accettare
che il diritto delle comunità prevalga su quello
degli individui che le compongono.
|
|
 |
Siamo
impegnati a sostenere il diritto alla vita, dal concepimento
alla morte naturale, a considerare il nascituro come
"qualcuno", titolare di diritti che devono
essere bilanciati con altri, e mai come "qualcosa"
facilmente sacrificabile per fini diversi. |
|
 |
Siamo
impegnati a diffondere la libertà e la democrazia
quali valori universali validi ovunque, tanto in Occidente
quanto in Oriente, a Nord come a Sud. Non è al
prezzo della schiavitù di molti che possono vivere
i privilegi di pochi. |
|
 |
Siamo
impegnati a riconfermare la distinzione fra Stato e
Chiesa, senza cedere al tentativo laicista di relegare
la dimensione religiosa solamente nella sfera del privato.
|
|
 |
Siamo
impegnati a fronteggiare ovunque il terrorismo, considerandolo
come un crimine contro l'umanità, a privarlo
di ogni giustificazione o sostegno, a isolare tutte
le organizzazioni che attentano alla vita dei civili,
a contrastare ogni predicatore di odio. Siamo impegnati
a fornire pieno sostegno ai soldati e alle forze dell'ordine
che tutelano la nostra sicurezza, sul fronte interno
così come all'estero. |
|
|
|
|
|
|